È certamente la scultura più drammatica, rappresentata non solo dai volti tumefatti dei sette martiri vibonesi ma anche dalla disposizione dei tagli spaziali per una visione di grande effetto dinamico, che si sviluppa in modo ascensionale. Diana in alto come Medusa che grida vendetta mentre la mano trafigge il cuore di colui che aveva ucciso i suoi cari, immagine di tutti gli orrori e delle violenze che purtroppo ancora oggi insanguinano la nostra terra.